Daniele Franci - Direttore Artistico
Dal 1999 è fondatore e direttore artistico di Etoile Centro Teatrale europeo Dal 2001 viene nominato direttore artistico dell'accademia Teatrale Regionale Athena di Crotone Dal 2004 è direttore artistico del progetto di scambio internazionale Project etoile con sedi in Italia, Francia e Olanda Dal 2009 costituisce il gruppo autonomo di teatro TeT Teatro Etoile Trieste del quale è anche direttore artistico Sino ad oggi ha firmato la regia di importanti produzioni di etoile centro teatrale europeo sia in Italia che all'estero Viene selezionato per la direzione dell'accademia del teatro italiano di FITA per le edizioni 2010 e 2011 Nel 2010 viene premiato presso la Camera dei Deputati con il riconoscimento del premio "G. Merli"
Nel 2011 vince il premio per la miglior regia al festival internazionale di Viterbo Dal 2010 è componente della Commissione Formazione Artistica Giovani di FITA A tutt'oggi è docente di teatro, comunicazione e amministrazione dello spettacolo presso scuole superiori ed università in Italia e all'estero.
Perché
In diverse occasioni mi hanno chiesto come mai - perché - con le nostre piccole risorse ci impegniamo per progetti a sostegno di altri o a sostegno di piccole azioni culturali…
La cosa mi pare insensata, a volte anche di poco tatto da parte di chi mi ha posto la domanda. Facciamo tutto questo per pochi e semplici motivi:
il primo è che crediamo in quello che facciamo, il secondo è perché siamo un’associazione che, a differenza di una società, non è fatta di capitali ma di persone che impiegano il loro tempo libero a fare cultura stando assieme; il terzo, non di minore importanza, è che l’uomo ha bisogno di cultura e di teatro….
Pare inverosimile, pare che la televisione possa sostituire tutto questo, non è così.
A vedere selezionate nel sito per documentare quanto avvenuto a L’Aquila e in Emilia mi sano venute in mente alcune immagini viste pochi mesi fa ad una mostra relativa al secondo dopoguerra in Italia. Una Milano distrutta e bombardata, una città piena di pietre crollate a terra in mezzo alla strada… in una di queste foto, in un angolo, si vedevano un gruppo di commedianti che fuori dal teatro, nel mezzo della strada , recitavano, facevano spettacolo.
Mi ha commosso quello scorcio di foto, perché, ripensandoci, oggi anche noi faremo lo stesso.
E allora alla domanda “perché?” rispondo dicendo che l’uomo ha bisogno di cultura come del pane e dell’acqua, certo questi ultimi si vedono, la cultura è impalpabile ma di certo non potremmo vivere senza e quella foto lo dimostra. Allora ecco che la risposta mi viene chiara e credo coerente: perché siamo artisti, crediamo nei giovani e questo è il nostro modo di vivere.