Teatro , creatività, giovani, impegno.
Possiamo riassumere così il festival internazionale Teatro Lab che arricchirà anche quest'anno la nostra Provincia, dalla bassa alla montagna.
Un coinvolgimento a tutto tondo del nostro territorio, dalle scuole, agli albergatori, ai commercianti, alle istituzioni, ai cittadini, che avranno tante opportunità per assistere a spettacoli, improvvisazioni teatrali ed incontri.
Tutto l'evento è sostenuto dall'energia e dal talento di tanti giovani italiani, francesi e olandesi, che - sotto il magistrale coordinamento di Etoile e con l'aiuto di tanti docenti, ai quali va il nostro ringraziamento - si confrontano su un tema complesso ed articolato come quello delle violenze.
Ne esce il ritratto di una gioventù impegnata nella riflessione e aperta al confronto, vivace e creativa nel dare forma alle tante facce della violenza, stimolante nell'offrirci la loro interpretazione e il loro punto di vista.
Un festival dunque importante che attrae nella Provincia di Reggio Emilia studenti e ragazzi da tutta Italia, che trovano nell'Emilia, da poco colpita dal terremoto, una terra ospitale ed accogliente, che ha saputo rialzarsi in fretta grazie all'impegno della sua gente, determinata e laboriosa.
Spero vivamente che i ragazzi, grazie a questa straordinaria esperienza teatrale, proprio ripartendo da questa terra ricca di storia e di memoria, sappiano insieme condannare a gran voce ogni forma di violenza e di ingiustizia.
Ilenia Malavasi
Assessore all'Istruzione
Provincia di Reggio Emilia
E’ con grande entusiasmo che proseguiamo il cammino iniziato lo scorso anno, del Festival Internazionale Teatro Lab, assieme al teatro Bismantova di Castelnuovo Monti.
Lo scorso anno,Novellara è stata “fecondata” dagli oltre 1000 ragazzi che in Teatro , nel cortile della Rocca Gonzaghesca, e per le vie di Novellara hanno seminato “cultura”, gioia di vivere, accoglienza e passione attraverso un intelligente impegno.
Siamo orgogliosi di poter ospitare questo nuovo Festival, che quest’anno affronterà il tema “ Noi contro le violenze”.
Tema particolarmente importante perché la violenza si annida dentro ognuno di noi sotto forma di impulsi passionali e irrazionali e se non conosciuta ed educata,può tradursi in gesti, azioni che possono ledere pesantemente la vita di ogni uomo e della comunità.
Il teatro è il luogo caldo della comunicazione, è uno strumento educativo importante nell’interesse della comunità, è una cassa di risonanza per le idee, la vita politica e culturale.
Il teatro pone di fronte agli uomini la violenza che li abita e inconsciamente permette ad attori e spettatori, di conoscere, sfogare e trasfigurare il male in una specie di esorcizzazione di massa.
Aiutando a conoscere i propri sentimenti e le proprie emozioni, il teatro rappresenta un luogo di grande importanza per la vita di una comunità e, con Garcia Lorca possiamo dire che, “il teatro costituisce il barometro che misura la grandezza o il declino di un paese”.
Paolo Santachiara
Assessore alla Cultura
e Servizi al Cittadino
“Noi contro le violenze!”. A gridare, ad alta voce, questa frase saranno le decine, centinaia di studenti che ancora una volta daranno vita al Festival Internazionale TeatroLab. Può sembrare un concetto semplice, scontato, quasi banale. Una proposta all’insegna del “politically correct”. Ma non è nulla di tutto questo, oggi men che meno.
I ragazzi vivono spesso a contatto con forme di prevaricazione, di competizione ed ostentazione che li mettono a rischio di cadere in comportamenti violenti, come fautori o come vittime, molte volte in modo non pienamente consapevole. Oggi hanno a disposizione e sfruttano a pieno una serie di nuovi strumenti per valorizzare ed esporre il loro “ego”, anche attraverso dinamiche di gruppo che alla loro età hanno una forza estrema. E lo fanno ovviamente attingendo alle suggestioni ed agli stimoli che la società degli adulti fornisce loro, stimoli che non sempre sono i più costruttivi. Lo fanno, però, con alle spalle una fragilità, una superficialità ed una delicatezza di fondo che li espongono a fraintendimenti, incomprensioni e paure. Vivono come noi questo periodo di crisi, che non è solo economica ma anche sociale, assistendo al generale affannarsi nella ricerca di sedicenti colpevoli, con un astio ormai diffuso. Avvertono il venir meno dei valori certi e delle prospettive che hanno alimentato le speranze delle generazioni precedenti. Vedono uno stato di prostrazione e frustrazione della società che rappresenta terreno fertile per il germogliare di forme di corruzione e di violenza, quelle già conosciute e da tempo alla ribalta della cronaca, ma anche altre, nuove, che trovano occasioni di propagazione.
Un quadro non certo facile, al quale però i ragazzi possono contrapporre anticorpi molto resistenti: la loro voglia di stare insieme, il desiderio di spendersi in prima persona, che da molto tempo non era più forte come in questo periodo storico, la tensione a confrontarsi, parlare, discutere, con forme nuove rispetto a quelle a cui assistono e che non accettano più. Il desiderio di fare proposte, di cambiare quello che non funziona, di sostenere nuovi modelli e stili di vita.
Ci sono strumenti fondamentali sui quali possono basare la loro crescita: la cultura e l’arte innanzitutto, i pilastri su cui costruire una personalità forte e la capacità di capire il mondo. E la consapevolezza che la spinta verso stili di vita più attenti alle sensibilità personali, al benessere di tutti, a ritmi più umani della quotidianità, è ormai diffusa, intergenerazionale, condivisa… Come dimostra la filosofia Cittaslow, che stiamo cercando di divulgare da alcuni anni e che ci unisce ad una rete internazionale di “Città del Buon Vivere” che cresce di giorno in giorno, in tutto il mondo. Una rete di cui fa parte anche Novellara e che sta alla base della scelta intrapresa dallo scorso anno di condividere TeatroLab su due sedi.
E’ dunque un seme, una scintilla che, come anche le edizioni passate, spera di crescere e divampare nei ragazzi protagonisti sul palco, in quelli spettatori in platea, negli adulti che si avvicineranno agli spettacoli, nel paese che si accinge ad accogliere questo evento con grande calore. Sarà nuovamente una occasione di incontro, non solo tra le scuole della montagna, quelle provenienti da tutta Italia e quelle europee che collaborano alla produzione internazionale, ma anche tra generazioni diverse, con serenità e capacità di ascolto reciproca. Affinché quel “noi” pronunciato dai ragazzi, alla fine sia un “noi” aperto a tutti, visto che per porsi contro la violenza, non ci si deve o ci si può suddividere tra allievi e maestri.
Francesca Correggi
Assessore ai giovani e alla cultura
Mirca Gabrini
Assessore alla scuola e ai servizi sociali
Noi contro le violenze.
Il festival internazionale Teatro Lab si presenta.
Pare un errore, considerato che sono orami anni che questa manifestazione è divenuta un atteso appuntamento per il nostro territorio, no, non si tratta di un errore ma di una nuova identità del festival e proprio perché “nuova” desideriamo presentarla.
La manifestazione del 2013 diventa un vero momento di incontro e scambio non solo più per le scuole superiori di tutta Italia ma anche per associazioni teatrali e attori professionisti. Il festival diventa così un vero momento in cui i linguaggi dello spettacolo vengono proposti da tutti i possibili interlocutori: giovani, amatori e professionisti.
La partecipazione della compagnia rumena “Osono” consolida ancora di più i legami del Festival con l’Europa, oltre ai consolidati rapporti con Olanda e Francia e amplifica il coinvolgimento dei giovani sia del territorio che provenienti da altri stati.
La presenza di Marco Baliani, uno dei gradi maestri del teatro italiano, vuole andare a sostenere invece il dialogo tra professionisti, giovani e territorio; Baliani infatti sarà presente al festival per conversare con il pubblico su cosa significhi teatro oggi. La partecipazione di compagnie come quella diretta dai giovani Alessandro Gallo o Marco Martini dimostrano invece l’importante produzione teatrale che abbiamo, in continua evoluzione, in Italia.
Insomma un festival che certamente mantiene al centro la “formazione teatrale” e che per farlo crea una vera e propria rete di relazioni per approfondire nel miglior modo l’importanza e la forte attualità del linguaggio teatrale.
Abbiamo scelto una tematica che crediamo essere certamente forte e, nostro malgrado sempre più protagonista di eventi che segnano la nostra quotidianità: “noi contro le violenze”. Violenze di ogni tipo, non solo quelle che hanno graffiato le pagine della storia ma anche quelle che, continuando a riempire i rotocalchi, trattano atti di violenza che ormai stanno entrando sempre più addirittura nelle nostre case e che vedono protagonisti consapevoli e non, proprio i giovani.
In un momento in cui sempre più si ricorre alla violenza per reagire, in cui ormai stremati, si ricorre ad atti estremi e violenti, contrapporre il linguaggio e la creatività dei giovani pensiamo, speriamo, possa dare un momento di respiro in cui fermarsi anche un solo istante e riflettere.
Saranno 13 giorni in cui i comuni di Novellara e Castelonovo ne Monti saranno abitati da ragazzi provenienti da tante città e tante differenti situazioni che hanno deciso di voler esserci proprio per essere al nostro fianco nel parlare, attraverso il teatro di quanto la violenza debba essere fermata o quanto meno arginata. Vi aspettiamo per ascoltare anche la vostra voce.
Daniele Franci
Direzione artistica