Edito
Penso a qualcosa di dinamico, in continua evoluzione, alla scoperta di nuove prospettive e nuovi punti di vista. Penso ad una comunicazione che non smetta mai di fare incontrare le persone e cerchi sempre, anche quando pare davvero difficile, di non rubare i sogni ai giovani. Se fosse un gioco sarebbe una giostra con la poesia di un carosello e la forza di un’astronave, se fosse una stagione forse la primavera in evoluzione e in continua riscoperta, se fosse una musica penso forse ad una melodia suonata da tamburi accompagnata da archi, se fosse un elemento penso all’acqua per la freschezza, la forza e la luce, se fosse un’azione penso ad un salto, leggero, se fosse un’espressione del viso penso ad una risata di un bambino, se fosse un liquido penso alla profondità e al calore del vino rosso, se fosse una provocazione penso ad una provocazione teatrale. Così immagino la prossima stagione 2010-2011: un insieme di nuovi incontri, di notti passate in bianco a provare, una somma indescrivibile di emozioni prima del debutto, una scatola magica da cui escono piccole magie che hanno la forza di lasciarci ingenuamente stupiti. Avrei voglia di ritrovare quei vecchi odori da camerino abbandonato e di velluti lisi, che portano sul palco l’attore e al primo posto l’emozione. Cercheremo di provocare e provocarvi con quello che stiamo sempre imparando a fare… Teatro. Vi aspettiamo, non siate troppo preoccupati di aver abbandonato per una sera il vostro televisore o lo schermo del vostro computer, qui le emozioni saranno vere e per fortuna, le nostre di emozioni, non corrono via cavo ma sono semplicemente qui che vi aspettano.
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